Mentre Ronnie Joe Waddel sta per salire sulla sedia elettrica, la dottoressa Kay Scarpetta si prepara ad eseguirne l’autopsia. Sembra crudele predisporre gli strumenti quando il condannato è ancora vivo, ma per Kay – capo dell’ufficio di medicina legale della Virginia – non è la prima volta, conosce già l’angoscia dell’attesa, quel continuo guardare l’orologio mentre l’ora dell’esecuzione si avvicina. La morte di quell’uomo non è tuttavia il solo evento di cui Kay debba occuparsi in una fredda notte di dicembre. Poche ore prima è stato ritrovato un bambino di tredici anni col corpo orribilmente mutilato, un episodio di violenza sessuale che mostra inquietanti affinità con l’assassinio per cui Waddel è stato condannato. Ma allora, chi è salito sulla sedia elettrica cosa lega questi due fatti avvenuti a più di dieci anni di distanza? Il mistero si infittisce in una catena di delitti che recano la medesima impronta, una scia di cadaveri che giunge sempre più vicina a Kay e di cui lei sembra il vero bersaglio. Qualcuno si è introdotto nei files del suo computer, un nemico infido e senza volto che vuole distruggerla, facendo di lei il principale sospettato. Gli indizi a disposizione sono pochissimi: vecchie macchie di sangue, piccole piume ritrovate sulla scena dei delitti, l’impronta digitale dell’unica persona che non può averli commessi. L’abilità investigativa di Kay è messa a dura prova, tutto congiura contro di lei, questa volta nemmeno la scienza sembra in grado di fornirle la prova in grado di scagionarla.